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Type de textesource
TitreConsiderazioni sulla pittura
AuteursMancini, Giulio
Date de rédaction(1620)
Date de publication originale
Titre traduit
Auteurs de la traduction
Date de traduction
Date d'édition moderne ou de réédition1956
Editeur moderneMarucchi, Adriana; Venturi, Lionello; Salerno, Luigi
Date de reprint

, p. 162

Vole che nel decoro si contenga la corretion dei defetti : il che a me non piace perché l’essere individuale che noi imitiamo ha il difetto, et Vulcano si dipinge zoppo, et il nostro eminentissimo jurisconsulto Prospero Farinacci, esso vivente, si fece ritraher sfrigiato e senz’occhio, come si vede in S. Silvestro, se ben Plinio va dicendo qualche cosa a questo proposito che per brevità si tralascia.

Dans :Apelle, le portrait d’Antigone(Lien)

, p. 121

E così poi la bellezza pittoresca sarà nella formazione e proporzione accompagnata con il colore conveniente, che così la bellezza sarà in tutte le cose, in tutti l’animali, in tutti gli uomini di tutti li genere e di profession di vita, come nei servi, nelli schiavi, anzi nelli stroppiati, anzi nelle cose orribile istesse.

Dans :Cadavres et bêtes sauvages, ou le plaisir de la représentation(Lien)

, p. 123-124

Quella bellezza poi de’ mostri stroppiati e cose orribili non appare come si possi dir bellezza, poiché ha in se imperfezzione e così il male et impotenza all’operare e così non bellezza perché bonum et pulchrum si conseguiscono. Alla quale difficoltà si dice prima che sarà bello in genere suo, di più che in questo stroppio habbi abbitudine all’attioni stroppiate meglio e con più gratia degl’altri, e mi ricordo che per questa gratia alcuni, che fingevano nel ballare essere stroppiati, havevan tanto gusto che non davan tanto qualsivoglia bel ballarino ; et in ultimo se dice che sono belli di bellezza mostruosa, ridicolosa, come sono i nani.

Ma come le cose horribili nella pittura diano diletto l’esplicò Aristotile nella Poetica di quel suo cranio di cavallacio che si mette per ornamento nella fabrica e con diletto, e ciò per l’imitatione per la quale si rende bella e dilettevole, onde in una testa di morto natural aviam horrore, nella medesima testa imitata per arte, come in quella per papa Clemente del Padre Capuccino, grandissimo diletto. Stando dunque che la bellezza stia e nel temperamento conosciuto per il colore e nella formazione e che per l’integrità sua abbia bisogno dell’uno e dell’altro, e dandosi una bellezza di formazione con brutto colore e un bel colore con brutta formazione, come una zingara ben formata e una tedesca mal formata, quella con color negro e questa con color buono, ma piccola, di natiche grosse, e sgarbata, e quella che, venendo all’operationi, dimostri distrezza e vaghezza e quest’altra sgarbatezza, come insegnò Catullo.

Dans :Cadavres et bêtes sauvages, ou le plaisir de la représentation(Lien)